Percorso artistico
Fin da giovanissimo con mia madre frequentavo i mercati rionali della citta’ ed ero affascinato dalle bancarelle piene di frutta ammucchiata nelle ceste e nelle cassette che mi davano un senso di allegria.
I rudimenti del disegno li ho appresi dall’architetto Elio D’Epifanio grande pittore oggi purtroppo dimenticato dai pescaresi. Il demone della pittura mi ha conquistato subito per l’ansia di rappresentare tutto cio’ che colpiva la mia fantasia.
I Fiori
I fiori sono stati, sono e saranno un’importante fonte d’ispirazione per i pittori, ma anche un banco di prova. La gamma dei colori e le infinite tonalità che i fiori possono avere, danno emozioni incredibili a chi, come i pittori, proprio con i colori, rendono concrete le loro visioni. Se questo vale per tutti, per Cipollone lo è in modo particolare. “Io in mezzo ai fiori ci sono nato e cresciuto. Nel negozio di mio padre arrivavano continuamente cesti, scatole, fasci di fiori. li guardavo incantato e, giorno dopo giorno, ne scoprivo le intime bellezze ed i profumi tipici. Nel negozio o nella serra, quando ero solo, annusando, giravo ad occhi chiusi per cercare di indovinare a quale mi stavo accostando. C’è il fascino del fiore appena colto, ha i colori radiosi e una consistenza dei tessuti notevole; c’è il fascino di quello che sta sfiorendo, sono evidenti la perdita della vivacità cromatica delle foglie e la brillantezza dei pigmenti della corolla; attimo dopo attimo le sfumature sbiadiscono. C’è infine il fascino del fiore disfatto, appassito; ha perso l’antico splendore che il colore gli conferiva ma ha conquistato i toni misteriosi e tenui del ricordo.”
La Frutta
La frutta e gli ortaggi sono una costante fonte d’ispirazione per Francesco Cipollone. Sono stato con lui nei mercati rionali di Pescara e lì, ogni mattina, espongono la loro merce i produttori della zona: c’è una confusione incredibile! C’è un disordinato turbinio di forme e colori che danno un senso d’allegria, di festa. E’ in quella confusione, in quella mescolanza di elementi che Francesco Cipollone trova l’ispirazione per i suoi quadri; nelle sue composizioni non c’è nulla di predisposto, nulla di volutamente accostato, i suoi quadri hanno la cromatica irrazionalità di chi lascia libero sfogo all’imprevedibile.